Uomini Soli: comprendere, accettare e superare la solitudine

Uomini soli Articoli

Uomini soli | Essere uomini oggi non è semplice. Tra aspettative sociali, solitudini silenziose e relazioni che non nutrono davvero, sempre più uomini si ritrovano a vivere isolati, anche se all’apparenza hanno “tutto a posto”.

Non ne parlano, non si lamentano, ma dentro si sentono scollegati dal mondo, dagli altri, da sé stessi.

La verità? La solitudine maschile è reale, ma spesso ignorata. In questo articolo, proviamo a guardarla da vicino, senza giudizio, perché capirla è il primo passo per trasformarla.

Cosa significa essere soli?

La solitudine è molto più di un semplice stato fisico: è uno stato dell’anima. Non coincide necessariamente con l’essere fisicamente isolati, ma con la sensazione profonda di non essere visti, compresi, riconosciuti. Si può essere soli in mezzo alla folla, in una famiglia numerosa, in una relazione di coppia. 

Come sosteneva Carl Jung, «la solitudine non deriva dal non avere persone intorno, ma dall’incapacità di comunicare le cose che per noi sono importanti». In altre parole, la solitudine nasce quando non riusciamo a far coincidere il nostro mondo interiore con la realtà che ci circonda.

Dal punto di vista psicologico, essere soli è dovuto a una frattura tra il bisogno umano di connessione e l’esperienza reale di separazione.  Per Maslow, uno dei padri della psicologia umanistica, il senso di appartenenza è un bisogno fondamentale. Quando non viene soddisfatto, emergono sentimenti di inadeguatezza, abbandono, smarrimento. 

Nell’era digitale, circondati da connessioni superficiali e modelli idealizzati, molti sperimentano una disconnessione emotiva che può diventare una ferita interiore. Tuttavia, attraverso consapevolezza, introspezione e relazioni autentiche, è possibile trasformare questa solitudine in un percorso di crescita e verità.

Essere uomini soli è positivo o negativo?

Spesso ci capita di ascoltare o leggere di come molte persone abbiano beneficiato dello stare da soli. Tuttavia spesso il concetto di solitudine è strettamente collegato a quello della tristezza.

Proviamo, quindi, a dare una piccola spiegazione. Alcune volte la solitudine è necessaria. Avere dei momenti propri, momenti di solitudine in cui ricaricarsi, rielaborare pensieri, concentrarsi su  stessi, ecco questa è una solitudine positiva.

Quando, però, questa condizione inizia a diventare cronica, ecco che l’essere soli si trasforma in qualcosa di negativo. Quando lo stare soli non dipende più da una nostra scelta, ma da fattori esterni, allora questa solitudine può diventare pericolosa.

L’essere soggetti ad un isolamento, voluto e dovuto alla paura del confronto, può portare gli uomini soli a fare e farsi del male.

 

Perché ci sono cosi tanti uomini soli?  

stare da soli

Stare da soli

Quello degli uomini soli è un trend ormai comune negli ultimi anni in Italia e nel mondo. Sempre più uomini, giovani o adulti, infatti, scelgono o si trovano costretti a vivere una vita da single.

Ma perché la solitudine colpisce in maniera maggiore gli uomini?  Come cantavano i Pooh, “Ci sono uomini soli per la sete d’avventura”. In realtà, oggi i motivi della solitudine maschile sono diversi e spesso si intrecciano con età, status sociale, emotività e relazione con sé stessi. Vediamoli in dettaglio.

Età e status sociale

L’età e la condizione sociale sono due fattori rilevanti nel determinare lo stato di isolamento di un uomo.

Un giovane uomo, ad esempio, può sentirsi escluso, perché non rispecchia i modelli di successo imposti: fisico scolpito, carriera brillante, vita sentimentale attiva. 

L’adulto single o divorziato, invece, può percepire la solitudine come fallimento personale, soprattutto in un contesto sociale che continua a valorizzare l’uomo realizzato come “capofamiglia”. 

E poi ci sono gli uomini anziani, spesso trascurati o dimenticati, che vivono il peso della solitudine nella forma più cruda: quella dell’invisibilità.

Il fattore comune? Una società iper-competitiva che non lascia spazio alla vulnerabilità maschile. Dove ogni relazione sembra dover avere un’utilità e ogni debolezza diventa motivo di esclusione. Di fronte a tutto questo, molti uomini scelgono di ritirarsi: si auto-escludono, si nascondono dietro a un lavoro, a uno schermo o a un silenzio che diventa sempre più profondo.

E quando la competizione è continua e l’alleanza tra uomini è rara, l’alienazione prende il sopravvento. Il risultato? Un esercito silenzioso di uomini soli che spesso non sa nemmeno come chiedere aiuto.

L’emotività degli uomini soli

Parte della solitudine che colpisce gli uomini  è da attribuire al fatto che il maschio ha maggiori difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e a rendere partecipi gli altri riguardo ciò che prova. Questo vale anche al contrario, sono pochi quelli che si interessano davvero a ciò che prova un uomo.

In generale, gli uomini tendono a reprimere di più delle donne i propri stati d’animo associati alla vulnerabilità. Questo perché non vogliono apparire come “deboli” di fronte ad una donna. Ma anche perché hanno timore di non guadagnare reputazione e stima da parte degli altri uomini.

Questa è una situazione radicata nel tessuto sociale da sempre.

Il senso della vita

solitudine

Solitudine

Un altro dei motivi per cui gli uomini tendono ad essere più soli rispetto alle donne, riguarda il senso della vita. La mancanza di risposte alle classiche domande esistenziali, il non sapere chi sei, cosa stai facendo o il perché, fan si che gli uomini finiscano in una sorta di tunnel senza risposte che talvolta può sfociare nella depressione.

L’uomo finisce in una routine senza fine fatta di lavoro, tasse, relazioni passeggere e vizi. Questa condizione porta l’uomo a sopprimere una parte di sé, che non può soddisfare e vive una vita che lo priva di significato.

Meritocrazia ed emarginazione sociale 

Un altro tassello riguardante la solitudine maschile è meritocrazia, legata alle proprie capacità e al proprio potenziale: vedere altri, meno capaci, ottenere successo in maniera immeritata porta l’uomo a distaccarsi dal mondo reale.

Poi c’è l’emarginazione legata alla società. In una società individualista come la nostra il concetto di alleanza quasi non esiste e ognuno lavora per sé.

L’obiettivo è quello di raggiungere i vertici sociali non importa in che modo o sacrificando chi. Di conseguenza i rapporti umani sono utili soltanto a raggiungere lo scopo principale e non finalizzati al benessere collettivo. L’uomo non sempre riesce a dar prova del proprio valore e questo lo fa sentire come se non potesse fare la differenza.

Le amicizie opportunistiche

Collegandoci a quanto scritto sopra, le amicizie finte o opportunistiche giocano un ruolo fondamentale in questa situazione. Molto spesso ci ritroviamo circondati da amici che in realtà non sono altro che opportunisti. Spieghiamoci meglio, questo tipo di amici non vuole che raggiungiamo il successo o comunque che la nostra vita sia migliore della loro. Si accontentano di farci stare in una situazione di normalità. Questo perché un nostro successo li farebbe sentire a disagio.

Allo stesso tempo, però, quando questo successo arriva, queste persone diventano opportuniste. Ovvero quegli stessi amici che in un primo momento ci hanno boicottato , ora vogliono di nuovo far parte della nostra vita per trarne un eventuale beneficio. Questa continua ipocrisia provoca una mancanza di fiducia verso gli altri, che porta gli uomini a limitare sempre più il contatto con le altre persone e di conseguenza a diventare uomini soli.

È possibile uscire dalla solitudine maschile?

superare la solitudine

Superare la solitudine

Ora la domanda finale non può che essere questa. È possibile uscire dalla solitudine? È possibile avere meno uomini soli?

Sì, ma non con una scorciatoia. Serve un lavoro paziente, onesto, a volte scomodo.

Superare la solitudine maschile vuol dire prima di tutto riconoscerla, smettere di nasconderla sotto al tappeto. Poi, aprirsi a nuove esperienze, uscire dalla propria zona di comfort, allenare il dialogo con sé stessi e con gli altri. 

Il cambiamento non arriva da solo, ma può iniziare da un piccolo gesto: un messaggio, un incontro, una scelta nuova. E ogni passo fatto verso l’altro è anche un passo fatto verso di sé.

Oj Eventi: dove gli uomini soli non sono più soli

Se ti riconosci in tutto questo, sappi una cosa: non sei sbagliato. E soprattutto, non sei solo. Sempre più uomini sentono il bisogno di uscire dalla routine, di incontrare persone vere, senza maschere. 

È per questo che esiste Oj Eventi Single : una community viva, accogliente, che organizza esperienze su misura per chi vuole ricominciare a creare connessioni autentiche.

Non parliamo di eventi forzati o speed date imbarazzanti. Oj propone cene, aperitivi, viaggi, attività outdoor, serate a tema, weekend esperienziali. Tutti pensati per creare un contesto rilassato, umano, stimolante. Un posto in cui non devi “dimostrare” nulla, ma puoi semplicemente essere te stesso.

Non aspettare oltre: esci dalla solitudine e vivi nuove esperienze con chi, come te, ha voglia di rimettersi in gioco.

 

 

Articolo di Luca Salera e Chiara Rulli

Leave a reply

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.