Cinismo tra passato e presente: tutte le curiosità che forse non conosci

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Spesso i termini che noi utilizziamo e che sentiamo nominare hanno assunto, con il tempo, un’accezione differente rispetto al loro significato originario. Quante volte ti sarà capitato di sentire la parola “cinismo” e ti sarai chiesto cosa significhi davvero? Tale concetto nasce come una corrente filosofica ben precisa ed è molto più profondo di quanto si possa credere a prima vista.

Cinismo

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Scopriamo insieme cos’è il pensiero cinico, chi lo ha fondato e perché, ancora oggi, ci capita di chiamare qualcuno “cinico”.

Cos’è il pensiero cinico?

Oggi la parola cinico è utilizzata perlopiù in accezione negativa. Associamo il termine a chi si dimostra indifferente, freddo o disprezzante verso i sentimenti e i valori condivisi. Tuttavia, il pensiero cinico è nato nell’antica Grecia, culla della filosofia e della società occidentale, ed aveva un significato molto più nobile.

Il cinismo è una filosofia pratica che insegna a vivere secondo natura, liberandosi da tutto ciò che è superfluo, artificiale o imposto dalla società. I cinici ritenevano che la  felicità autentica non dipendesse da ricchezze, onori, potere o approvazione sociale. Essa era il risultato della virtù, intesa come indipendenza interiore e padronanza di sé.

Il termine “cinico” deriva dal greco kynikós, che significa “simile a un cane” (kýōn, in greco, è il cane). I primi cinici, infatti, erano paragonati ai cani, sia per il loro stile di vita libero e spoglio di convenzioni, sia per il loro modo diretto di relazionarsi agli altri e al mondo. I cinici abbracciavano tutto ciò che è naturale: mangiare quando si ha fame, dormire dove si trova riparo, parlare senza paura e senza ipocrisie.

La filosofia cinica era molto critica verso i valori e le abitudini della società. Seconda questa visione, le leggi, i costumi, le tradizioni e i desideri sono solo costruzioni artificiali, che allontanano l’essere umano da se stesso. In questa propsettiva, il fine ultimo della vita umana è il raggiungimento della felicità. Essa, però, non è intesa come contentezza o euforia temporanea, bensì come uno stato di benessere e di pace interiore. I cinici, pertanto, invitavano a spogliarsi di ogni falso bisogno e a vivere con ciò che è essenziale, cercando la libertà spirituale nella semplicità.

Questa filosofia nasce come eredità di Socrate, che aveva insegnato il valore dell’autosufficienza e della ricerca etica personale. I cinici portano alle estreme conseguenze questo insegnamento, arrivando a rifiutare ogni legame con il lusso, il potere, la fama e le opinioni della massa.

Il pensiero cinico non è una teoria astratta, bensì come uno stile di vita. Il filosofo cinico, infatti, viveva mostrando, con il proprio esempio, che si può essere felici vivendo in armonia con la natura e liberandosi dai condizionamenti sociali. È importante distinguere tra questo cinismo filosofico antico e il cinismo moderno. Quest’ultimo, infatti, che indica spesso un atteggiamento disilluso e pessimista nei confronti delle persone e dei valori umani. Dove il cinico antico cercava la virtù, il cinico moderno si limita spesso a deridere.

Filosofia cinica

Filosofia cinica

Chi ha fondato la scuola filosofica dei cinici?

La scuola filosofica dei cinici fu fondata da Antistene di Atene (circa 444–365 a.C.), un filosofo greco prima allievo di Gorgia e successivamente di Socrate. Dopo che Socrate morì, Antistene insegnò nel ginnasio di Cinosarge, ad Atene. Secondo alcune fonti, il nome “cinici” potrebbe altresì derivare appunto da questo ginnasio.

La filosofia di Antistene era incentrata sui concetti fondamentali dell’autosufficienza e della padronanza di sé. Essa mirava a garantire che la virtù fosse sufficiente per raggiungere la felicità. Il filosofo fu in grado di influenzare profondamente il pensiero etico della sua epoca.

Chi è un celebre filosofo del cinismo?

Nonostante Antistene ne fu il fondatore, possiamo considerare il suo discepolo Diogene di Sinope come il filosofo del cinismo per antonomasia,  simbolo stesso di questa filosofia. Molte delle immagini e degli aneddoti legati a questa corrente derivano proprio dal suo comportamento estremo e provocatorio, che non lascia indifferenti.

Diogene non si occupò di scrivere trattati, bensì preferiva trasmettere la sua filosofia vivendola nel quotidiano attraverso gesti, episodi, parole e atti provocatori, che avevano lo scopo principale di sfidare la società ateniese smascherandone l’ipocrisia.

Secondo un racconto, quando il potentissimo Alessandro Magno si offrì di esaudire qualunque desiderio Diogene avesse, il filosofo si limitò incredibilmente ad una risposta secca, ovvero: “Spostati, mi fai ombra”, del tutto indifferente a chi avesse di fronte in quel momento e a qualunque opportunità gli si stesse presentando.

A Diogene bastava, quindi, abitare in un grande otre di terracotta nel mercato di Atene, possedendo solo il minimo indispensabile che gli consentisse la sopravvivenza. Nulla di più di questo. Quando vide un ragazzo bere con le mani, gettò via la sua ciotola dicendo: “Un ragazzo mi ha superato in semplicità.”

Diogene è, ancora oggi, ricordato come il più radicale tra i filosofi cinici, capace di mettere alla prova le convinzioni della sua epoca e di vivere coerentemente il rifiuto di ogni convenzione sociale e materiale.

Come mai una persona diventa cinica?

Ti è mai capitato di sentirti in qualche modo alienato o lontano dalla felicità autentica?  È una sensazione sottile, spesso difficile da riconoscere, che si insinua quando incominci a provare una certa disillusione nei confronti del mondo che ti circonda, laddove un tempo provavi più entusiasmo. Spesso, dietro un atteggiamento cinico contemporaneo, si cela qualcosa di più profondo: una delusione non superata, una ferita emotiva rimasta aperta o una perdita progressiva di fiducia nel prossimo.

Il cinismo, in molti casi, nasce come forma di autodifesa. Dopo ripetuti tradimenti, delusioni o sofferenze di varia natura, alcuni iniziano a percepire il mondo come ostile o ipocrita. Questo è il punto di congiunzione tra il cinico moderno e i filosofi antichi che abbracciarono il cinismo: entrambi si distinguono per un’estrema diffidenza verso la società e le sue convenzioni.

Lo sguardo del cinico contemporaneo diventa disincantato e sospettoso delle intenzioni altrui, giudicando i rapporti umani come fondati sull’interesse personale piuttosto che sulla sincerità. È un modo per evitare ulteriori sofferenze: se non ti aspetti nulla da nessuno, nessuno potrà deluderti.

Sguardo di una persona cinica

Sguardo di una persona cinica

A volte, il cinismo è il risultato di una graduale erosione della fiducia: piccole delusioni ripetute nel tempo, mancanze di riconoscimento o fallimenti personali che, sommati, portano a costruire una corazza. Dietro questo scudo, tuttavia, spesso sopravvive un desiderio profondo di autenticità e di relazioni vere, che il cinico tende a negare persino a sé stesso, per paura di incorrere in un’ulteriore sofferenza.

Comprendere le radici di questo atteggiamento significa riconoscere la complessità umana. Chi diventa cinico, più che disprezzare davvero il mondo o gli altri, spesso sta cercando di proteggere sé stesso da ulteriori ferite, mascherando dietro l’ironico distacco un desiderio ancora vivo di felicità e appartenenza.

Come capire se una persona è cinica?

Capire se una persona è cinica non è sempre immediato, perché il cinismo moderno si manifesta più come atteggiamento psicologico o sociale, che come filosofia di vita strutturata.

Se ti stai domandando se esistano segnali evidenti che rilevano un atteggiamento cinico, la risposta è affermativa. Ne è un esempio la diffidenza verso le buone intenzioni altrui: il cinico tende a credere che, dietro ogni gesto altruista o nobile, si celi un interesse personale o un secondo fine.

Hai mai sentito qualcuno ridicolizzare o svalutare l’amore romantico, il patriottismo, la solidarietà o il senso del dovere? Alcune persone considerano questi concetti illusioni o strumenti di controllo sociale. Infatti, ne parlano utilizzando un linguaggio tagliente e intriso di un’ironia pungente, che mette in discussione ciò che ai più appare scontato. Ecco, tutto questo è tipico di un atteggiamento cinico. Per intenderci, una persona cinica non andrebbe mai al cinema a vedere un film d’amore.

Una persona cinica mostra freddezza o indifferenza verso le emozioni proprie e altrui, come se il coinvolgimento emotivo fosse una debolezza da cui guardarsi. Pur non essendo un pessimista, il cinico è sempre pronto a cogliere il lato più crudo e reale della natura umana e delle dinamiche sociali. Se dovessi riassumere in due parole ciò che potrebbe provare una persona cinica, direi probabilmente “disillusione” e “amarezza”.

Come si comportano i cinici?

Le persone ciniche, oltre a manifestare i comportamenti descritti in precedenza, sono spesso individualiste, preferendo pensare e agire secondo il principio ognuno per sé.

Un cinico diffida delle ideologie e dei grandi discorsi motivazionali, che considera fumo negli occhi. Tende a pensare che dietro ogni ideale ci siano interessi personali o strategie di potere. Inoltre, questo tipo di persona detesta i sentimentalismi pubblici. Di fronte ad espressioni troppo ottimiste o sdolcinate, il cinico tende a rispondere con freddo realismo o con battute caustiche.

Inoltre, questo tipo di persone mostrano una forma di autoconservazione emotiva, evitando il coinvolgimento sentimentale o idealistico per proteggersi da delusioni e tradimenti. Questo atteggiamento è, spesso, il risultato di esperienze passate, che hanno segnato in qualche modo la persona nel profondo.

Come superare un atteggiamento cinico con Oj Eventi Single?

Che ti riguardi in prima persona o che riguardi qualcuno che hai a cuore, un atteggiamento cinico può risultare destabilizzante, avendo un grande impatto sulla vita sociale e personale di un essere umano.

Nonostante non siamo esperti di psicologia e non offriamo soluzioni in tal senso, noi di Oj Eventi Single conosciamo il valore delle relazioni umane e sappiamo che fare nuove amicizie può rappresentare un nuovo punto di partenza per la propria crescita personale. 

Per questo, proponiamo i nostri eventi dedicati a tutte le persone che si sentono sole, che hanno voglia di rimettersi in gioco e di superare le paure e la sfiducia negli altri, per dedicarsi alla propria rinascita. 

 

Con questo viaggio alla scoperta del cinismo tra passato e presente spero di aver contribuito ad una maggiore comprensione di chi ti sta accanto. Spesso non tutto ciò che appare in una persona è sintomo di indifferenza pura e superficialità spietata. Conoscere le fondamenta storico-culturali di un fenomeno è utile a riportare ogni atteggiamento ad una dimensione puramente umana.

 

E tu hai mai avuto a che fare con qualcuno che si avvicina ai tratti tipici del cinismo? Raccontaci le tue esperienze nei commenti e non dimenticare di condividere l’articolo!

Articolo di  Chiara Paparatti

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