Separazione e figli: qual è il miglior approccio?

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Separazione e figli: in Italia i divorzi aumentano di anno in anno e, secondo l’Istat, la percentuale di famiglie monogenitoriali è in crescita costante. Le motivazioni che spingono una coppia a separarsi possono essere molteplici. Quando però tutti gli sforzi e tentativi fatti per far funzionare le cose non hanno dato esito positivo, la separazione diventa l’unica soluzione

La separazione della coppia genitoriale è sempre una fonte di fatica e sofferenza per i figli. L’elemento essenziale, in questi casi, è non farsi trasportare dalle emozioni, ma cercare di ragionare a mente lucida per prendere le decisioni migliori

Cosa dire ai propri figli? 

Nel rapporto con i propri figli è fondamentale la sincerità: la comunicazione deve essere il più onesta e aperta possibile, calibrata anche in base all’età e al carattere del bambino. I figli, in una fase così delicata, hanno bisogno di essere rassicurati e di sentirsi amati da entrambi i genitori. Può capitare infatti che il bambino si senta in qualche modo responsabile della separazione dei genitori. Perciò è importante spiegare chiaramente che mamma e papà si separano perché non vanno più d’accordo e che questo non ha nulla a che fare con il bambino.

Il modo in cui i bambini si adattano alla separazione dei genitori dipende molto da come i genitori stessi gestiscono questo processo. I bambini, infatti, tanto più si adatteranno alla separazione quanto più sarà maturo l’approccio dei genitori e la loro capacità di collaborare. Le ricerche dimostrano che, nonostante il dolore e la sofferenza iniziali, la maggior parte dei bambini recupera un completo benessere entro due anni dalla separazione.

Meglio separati e felici che insieme a litigare

Sfatiamo anche il mito secondo cui è meglio che una coppia resti insieme, nonostante non si vada più d’accordo da tempo, per il bene dei figli. Il benessere dei figli, infatti, è determinato da una coppia genitoriale e non conflittuale: è più importante che i genitori non discutano piuttosto che stiano insieme. 

I frequenti litigi tra genitori possono avere un ruolo nocivo nei confronti dei figli: il conflitto prolungato tra i partner crea un clima familiare più teso, e i due genitori, occupati a litigare, sono meno disponibili con i figli. 

I bambini devono sentirsi liberi di poter provare lo stesso amore per entrambi i genitori. Non bisogna costringerli a scegliere da che parte stare, e soprattutto contro chi schierarsi. Le parole e gli atteggiamenti di un genitore hanno un grande peso: davanti ai propri figli non bisogna mai criticare l’altro, giudicarlo in maniera offensiva o pesante né, tanto meno, alludere a relazioni extra coniugali o discutere per l’affidamento del bambino.

Inoltre, accade spesso che i figli, per catturare l’attenzione, si comportano male ed esasperano alcuni comportamenti non corretti, producendo così un circolo vizioso negativo. Questo succede perché l’eterno conflitto genera tensione emotiva e dolore, ed i bambini per crescere sani hanno bisogno di ambienti sereni e armonici. L’esempio di due genitori in continua lite, poi, porta il figlio a pensare erroneamente che quella sia la normalità dei rapporti in una coppia.

Numerosi studi hanno dimostrato che quando i bambini mantengono un buon rapporto con entrambi i genitori, anche se separati, gli effetti negativi del divorzio sono molto mitigati. Separarsi in maniera matura e collaborativa è un fattore utile per proteggere i figli e preservarne l’equilibrio emotivo, mentre la conflittualità familiare risulta un fattore fortemente dannoso.

Cosa ne pensi? Ti è capitato di dover gestire separazione e figli? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

Articolo di Renata Tanda

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